Il figlio di 15 anni, la figlia di sette e la moglie. Ha perso tutta la sua famiglia nei combattimenti a Gaza il giornalista di Al Jazeera Wael Al-Dahdouh. Il reporter era in diretta quando ha ricevuto la notizia che un raid ha colpito casa sua e sterminato tutta la sua famiglia.

Al-Dahdouh è il capo dell'ufficio di Al Jazeera a Gaza. Un «giornalista veterano coraggioso», lo ha definito il direttore dell'emittente araba, Mohamed Moawad, annunciando la tragedia su X. In un filmato trasmesso dal canale, Al-Dahdouh entra nell'ospedale dei martiri di Al-Aqsa a Deir al-Balah per vedere coi suoi occhi l'orrore dei suoi familiari uccisi.

Si accovaccia sui loro corpi, accarezza il volto del figlio adolescente Mahmoud. Voleva diventare un giornalista, proprio come suo padre. «Quello che è successo è chiaro, si tratta di una serie di attacchi mirati contro bambini, donne e civili», ha detto Al-Dahdouh mentre usciva dall'ospedale, sotto shock. «Stavo giusto riferendo da Yarmouk di un attacco simile – ha continuato – Avevamo i nostri dubbi che l'occupazione israeliana non avrebbe lasciato andare queste persone senza punirle. E purtroppo è quello che è successo. E questa sarebbe l'area 'sicura' di cui parlava l'esercito di occupazione».

Alcuni membri della famiglia di Al-Dahdouh, inclusa una nipote piccola, sono sopravvissuti all'attacco alla casa in cui alloggiavano nel campo profughi di Nuseirat, a sud di Wadi Gaza. Ma in serata alcuni ancora mancavano all'appello e si cercava tra le macerie.

«L'assalto indiscriminato da parte delle forze di occupazione israeliane ha provocato la tragica perdita della moglie, del figlio e della figlia di Al-Dahdouh, e il resto della sua famiglia è sepolto sotto le macerie», è il duro comunicato di Al Jazeera Media Network per l'accaduto. 

Secondo le fonti palestinesi, oltre 20 reporter sono morti durante la guerra tra Israele e Hamas. Ma Al-Dahdouh non si è mai fermato.

(Unioneonline/D)

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