"Bloccare un leader mondiale su Twitter o rimuovere i suoi tweet controversi nasconderebbe informazioni importanti che la gente dovrebbe poter vedere e discutere. E non zittirebbe quel leader ma certamente ostacolerebbe la necessaria discussione sulle sue parole e azioni".

Twitter, pur senza mai nominare direttamente il presidente degli Stati Uniti, risponde agli appelli lanciati da alcuni utenti di bandire Donald Trump dal social network per i suoi controversi cinquettii, tra cui quelli di sfida nucleare al leader nordcoreano Kim Jong-un.

Secondo la società americana, a prevalere è infatti "l'interesse pubblico".

"Twitter è qui per servire e contribuire a far avanzare la conversazione globale, pubblica. I leader del mondo eletti giocano un ruolo critico in questa conversazione per il loro enorme impatto sulla nostra societa'", spiega il social media.

"Noi esaminiamo i tweet dei leader nel contesto politico che li definisce e attuiamo le nostre regole di conseguenza. Nessun account di nessuna persona spinge la crescita di Twitter, o influenza le nostre decisioni. Lavoriamo duro per restare imparziali tenendo a mente l'interesse pubblico", conclude Twitter.

(Unioneonline/F)

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