Donald Trump stravince anche in South Carolina e continua la sua marcia verso la nomination repubblicana alla presidenza Usa. Il margine di vittoria ancora non si conosce ma il fatto che sia stato incoronato praticamente alla chiusura dei seggi lascia immaginare una vittoria a valanga.

Da parte sua, la competitor Nikki Haley accusa il colpo ma non molla la battaglia. «Oggi non è la fine della nostra storia. Ho detto nei giorni scorsi che non avrei mollato a prescindere dal risultato della South Carolina, e sono una donna di parola: non mollo la battaglia quando la maggioranza dell'America disapprova Trump e Joe Biden», ha detto l'ax ambasciatrice. «Dobbiamo battere Joe Biden in novembre e non credo che Trump possa batterlo. Abbiamo in South Carolina circa il 40% dei voti, lo stesso in New Hampshire. Sono una contabile e so che il 40% non è il 50%, ma non è un piccolo gruppo. Un gruppo che chiede un'alternativa», ha aggiunto.

Haley sarà nelle prossime ore in Michigan in vista delle primarie di martedì e poi volerà in dieci Stati prima del Super Tuesday.

«È una giornata fantastica. È stata una vittoria migliore delle attese. Non ho mai visto il partito repubblicano così unito», ha detto trionfante l'ex presidente davanti ai suoi sostenitori a Columbia. «Joe Biden sta distruggendo il nostro Paese e il 5 novembre gli diremo 'Biden you are fired'», dice Trump rilanciando la celebre frase che usava durante lo show televisivo The Apprentice.

Sul palco con l'ex presidente c'è il senatore repubblicano Tim Scott, suo ex rivale alla Casa Bianca. Scott è da molti, incluso Trump, indicato fra i papabili candidati alla vicepresidenza con la governatrice del South Dakota Kristi Noem e l'ex candidato al 2024 Vivek Ramaswamy.

Proprio Noem e Ramaswamy sono, secondo lo straw poll (sondaggio informale) della Conferenza dei Conservatori Americani, i due nomi in pole position per diventare vice dell'ex presidente.

Nonostante la vittoria, la strada per la Casa Bianca di Trump non è in discesa. Ci sono i suoi problemi legali e i processi che potrebbero accavallarsi con la campagna elettorale, condizionandola in caso di condanna. Anche se un Trump condannato potrebbe continuare a correre, e anche governare, non è chiaro se gli elettori lo riterrebbero adatto alla presidenza. C'è poi il nodo dei voti di Haley: se Trump conquisterà la nomination non potrà dare per scontati i voti dell'ex ambasciatrice. Chi ha votato Haley alle primarie difficilmente voterà Trump e questo potrebbe indebolirlo in un eventuale scontro con Biden. 

(Unioneonline/v.l.)

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