"Ho corso due volte, ho vinto due volte, e potremmo rifarlo".

Donald Trump sempre più vicino alla ricandidatura alle elezioni presidenziali del 2024. Dal palco della conferenza dei conservatori del Cpac, l’ex presidente torna a parlare delle elezioni “rubate all'America in declino invasa dai migranti”, della "offerta rifiutata" di inviare la Guardia Nazionale il 6 gennaio 2021, giorno dell’assalto a Capitol Hill, e delle “costanti persecuzioni” cui è sottoposto per farlo tacere.

Quindi ha attaccato la Speaker della Camera Nancy Pelosi per il viaggio a Taiwan ("Una donna che porta caos"), il leader dei repubblicani in Senato Mitch McConnell (il "politico più odiato d'America") e Joe Biden e le sue politiche, soprattutto quelle economiche con le quali gli Stati Uniti rischiano di passare da una recessione a una depressione: "Siamo un Paese del terzo mondo in molti sensi".

"Il ritorno dell'America inizia a novembre, e continuerà nel 2024. Continueremo a batterci e ci riprenderemo il Paese", aggiunge Trump, attaccando la commissione sul 6 gennaio e l'establishment che, con le loro indagini in corso, vogliono "farmi del male perché così non posso più rappresentarvi. Se restassi in silenzio gli attacchi contro di me si fermerebbero subito, ma non posso farlo perché amo questo Paese". E ancora: "Non faccio questo per me ma per voi. Per me è un onore farlo perché se non lo faccio rischiamo di diventare una nuova versione del Venezuela, dell'Unione Sovietica o di Cuba".

(Unioneonline/D)

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