Dopo la cacciata di Donald Trump da Facebook e Twitter, un altro social network sale alla ribalta delle cronache, perché accusato di essere una piattaforma prediletta per i sostenitori più estremisti del presidente uscente Usa, di quelli, per intenderci, protagonisti dell'assalto al Campidoglio di Washington del 6 febbraio scorso.

Proprio per queste presunte "infiltrazioni" dell'estrema destra, Amazon, Apple e Google hanno annunciato che non ospiteranno più il social network sulle loro piattaforme. Un provvedimento drastico che ha portato lo stesso Parler a fare causa ad Amazon per violazione antitrust e violazione del contratto, chiedendo al contempo alla giustizia Usa di essere reintegrato.

Il tutto mentre ancora infuriano polemiche e dibattiti sulla decisione dei principali social di mettere alla porta Trump. In queste ore, per solidarietà al magnate newyorchese "ostracizzato", il presidente brasiliano Jair Bolsonaro, da sempre suo alleato ed estimatore, ha invitato i propri sostenitori a lasciare Twitter ed iscriversi proprio al social Parler. Il leader verdeoro ha pubblicato due post nel fine settimana, in cui ha proposto ai suoi milioni di follower su Instagram di migrare su Parler, apparentemente come gesto di vicinanza nei confronti di Trump, bloccato, oltre che su Twitter, anche su Facebook e su altre piattaforme online.

Allo stesso tempo, il figlio del capo dello Stato, il deputato Eduardo Bolsonaro - che presiede la commissione Esteri della Camera dei deputati, e che la scorsa settimana è stato ricevuto alla Casa Bianca dalla figlia di Trump, Ivanka - ha pubblicato l'immagine del presidente Usa come foto del suo profilo su Twitter.

Ma su Parler, poco prima dell'oscuramento, era sbarcato anche un altro sostenitore di Trump: Matteo Salvini: "Amici, da oggi anche su Parler! Happy to be on Parler, love from Italy", il primo post del leader della Lega, accompagnato dall'icona con il tricolore.

Dal canto proprio, Trump starebbe meditando di intervenire. Secondo Bloomberg, la Casa Bianca potrebbe fare nelle prossime ore un "annuncio" riguardante il mondo delle cosiddette "big tech". Una qualche forma di risposta, insomma, a Twitter e Facebook che hanno sospeso gli account del presidente, e Apple, Amazon e Google hanno fermato Parler, considerato una sorta di "Twitter della destra".

(Unioneonline/l.f.)
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