Nuova stretta di Donald Trump sui migranti.

Il presidente americano ha approvato un nuovo provvedimento, estendendo di fatto le limitazioni a chi vuole entrare negli Usa e proviene da altri tre Paesi con cui gli Stati Uniti hanno rapporti tesissimi: Corea del Nord, Ciad e Venezuela.

Resta attiva l'interdizione a chi arriva da Iran, Libia, Siria, Yemen, Somalia.

La misura sostituisce il travel ban su cui era già scoppiata la polemica nelle prime settimane dall'insediamento alla Casa Bianca.

"Come presidente devo agire per proteggere la sicurezza e gli interessi degli Stati Uniti e del suo popolo - ha scritto il presidente nel decreto - Rendere l'America sicura è la mia priorità numero uno, noi non ammetteremo nel nostro Paese le persone che non possiamo controllare con sicurezza", ha poi aggiunto su Twitter.

LE DIFFERENZE - Rispetto al primo travel ban, che includeva soltanto Paesi musulmani (cosa ritenuta discriminatoria e quindi incostituzionale dai diversi giudici che l'hanno bloccato), nella nuova lista appaiono Stati che hanno una maggioranza religiosa diversa.

A differenza del primo divieto, questo presuppone misure diverse da nazione a nazione, dallo stop praticamente totale agli ingressi a controlli più accurati sulle richieste di visto.

Inoltre non saranno revocati visti e green card già concessi.

(Redazione Online/D)

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