Botta e risposta molto duro tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il numero uno della Corte Suprema, John Roberts.

Casus belli la questione migranti e la decisione di bloccare la stretta sul diritto di asilo del giudice distrettuale Jon Tigar di San Francisco.

Dopo la sentenza Trump ha accusato il magistrato di essere "un giudice di Obama", perché è stato proprio l'ex presidente Usa a nominarlo. Il tycoon ha così fatto appello alla Corte Suprema: "Questa causa la vinceremo lì".

È a quel punto che, chiamato in causa, il presidente dell'alta corte, il conservatore John Roberts, ha criticato aspramente Trump, precisando che "non ci sono giudici di Obama o giudici di Trump, giudici di Bush o giudici di Clinton. Quello che abbiamo è un gruppo straordinario di giudici".

"Il sistema giudiziario indipendente è qualcosa per cui tutti dovremmo essere grati", ha concluso, con un affondo non comune per la tradizionale ritrosia della carica che ricopre.

Trump, però, non contento della ramanzina, ha insistito: "Mi dispiace presidente della Corte Suprema John Roberts, ma in realtà i 'giudici di Obama' ci sono e hanno un punto di vista molto diverso dalla persone incaricate della sicurezza del nostro Paese", ha scritto su Twitter.

"Per favore studi i numeri, sono scioccanti", ha detto direttamente a Roberts, "noi abbiamo bisogno di protezione e sicurezza, queste sentenze stanno rendendo il nostro Paese insicuro! Molto pericoloso e imprudente!".

(Unioneonline/D)
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