Trump: «Annetteremo il Canale di Panama e la Groenlandia, non escludo l’uso della forza»
Il presidente eletto mira anche al Canada: «Vorrei diventasse il 51esimo Stato Usa». E su Gaza: «Se non liberano gli ostaggi scoppierà l’inferno»(Ansa)
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«Non sarà un bene per Hamas e non sarà un bene, francamente, per nessuno, se non saranno liberati gli ostaggi. Scoppierà l'inferno».
Lo ha detto il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, rispondendo a una domanda sulla situazione degli ostaggi a Gaza, durante la conferenza stampa organizzata a Mar-a-Lago. L'obiettivo di Trump è avere un accordo sugli ostaggi entro il 20 gennaio, giorno del suo insediamento.
Tra i grandi obiettivi di Trump ci sono anche la riconquista del canale di Panama e l’annessione della Groenlandia. Ne ha parlato chiaramente nel corso della conferenza, e non ha neanche escluso l’uso della forza. «Abbiamo bisogno di Panama e Groenlandia per la nostra sicurezza economica», ha detto subito dopo aver annunciato che cambierà il nome del golfo del Messico in golfo dell’America.
«Se la popolazione della Groenlandia votasse per l'indipendenza o per unirsi agli Stati Uniti, applicherei alla Danimarca dazi molto alti se non accettasse il risultato», ha detto il presidente americano, che poi non ha escluso l’uso della forza militare per riconquistare il canale di Panama e annettere la Groenlandia.
Rispondendo ad una domanda di un giornalista che gli chiedeva se avrebbe escluso l’uso della «forza militare» o della «coercizione economica», il presidente eletto ha risposto: «Non posso escludere nessuna delle due cose. Posso dire questo, che abbiamo bisogno del canale di Panama e della Groenlandia per la nostra sicurezza economica. Il canale di Panama è stato costruito per i nostri militari, può darsi che dovrò fare qualcosa».
E non finiscono qui le mire di Trump, che ha detto di avere l’intenzione di usare la «forza economica» contro il Canada, auspicando che il Paese diventi «il 51esimo Stato Usa».
Trump è anche tornato su un suo vecchio mantra, ribadendo quanto più volte sollecitato nel corso del suo primo mandato da presidente, ovvero che gli alleati della Nato «devono impiegare il 5% del Pil in spese militari».
(Unioneonline/L)