Il tempo è scaduto, l’ossigeno a bordo del Titan è terminato.

Eppure la speranza che i cinque passeggeri a bordo del sommergibile disperso da domenica –durante un’immersione verso il relitto del Titanic – non è ancora svanita. Inizialmente le ore di autonomia stimate erano 96 ma gli esperti sottolineano che si tratterebbe di un calcolo impreciso. I passeggeri potrebbero infatti aver adottato alcuni accorgimenti per consumare meno ossigeno, rimanendo calmi e non mangiando.

Secondo Frank Owen, esperto di ricerca e salvataggio di sottomarini, la stima sull'ossigeno si basa solo su una «quantità nominale di consumo». E anche se i soccorritori sono ancora al lavoro per trovare i dispersi, le speranze si riducono sempre più. 

La riserva di ossigeno per i cinque passeggeri a bordo del batiscafo si sarebbe esaurita verso le ore 11 italiane di oggi. Martedì (ma anche ieri mattina) si erano riaccese le speranze con i rumori captati da un aereo canadese Lockheed P-3 Orion con equipaggiamento per la sorveglianza subacquea. Così è stata ampliata l'area di ricerca che ora conta un’estenzione grande il doppio del Connecticut e un'area sotterranea profonda 2,5 miglia.

(Unioneonline/v.f.)

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