Secca risposta del governo di Tripoli alle parole pronunciate ieri dal presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi che aveva evocato come legittimo un intervento diretto dell'Egitto nella crisi libica.

In un comunicato, il Consiglio presidenziale del governo di accordo nazionale guidato da Serraj ha denunciato che l'intervento negli affari interni libici e la violazione della sovranità nazionale rappresenta "un atto ostile ed una dichiarazione di guerra".

"Ricordiamo a tutti che il governo di accordo nazionale è l'unico rappresentante legittimo dello Stato libico e che da solo ha il diritto di determinare la forma e il tipo dei suoi accordi e alleanze", si legge nella nota diramata sulla pagina ufficiale Facebook del governo di Tripoli.

"Da anni chiediamo, senza successo, una soluzione politica" alla crisi libica - prosegue la nota - "ma ora che il progetto di tirannia è stato sconfitto, alcuni Paesi hanno cominciato a parlare di dialogo minacciando pubblicamente il ricorso ad un intervento militare".

"Noi - si legge ancora - risponderemo con forza a qualsiasi minaccia contro il nostro Paese e gli Stati che ci minacciano farebbero meglio a occuparsi dei loro problemi di sicurezza".

"Chiediamo quindi alla comunità internazionale di assumersi la sua responsabilità per questa escalation. Ribadiamo ancora una volta che accogliamo con favore il ruolo di qualsiasi mediatore quando è imparziale e in grado di riunire i libici, attraverso le Nazioni Unite, e non attraverso iniziative unilaterali a favore dei fuorilegge, che ignorano totalmente la natura della crisi libica".

(Unioneonline/v.l.)
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