Migliaia di persone, tra cui molti studenti, sono scese in piazza davanti all'ex ambasciata degli Usa a Teheran e in altre città iraniane.

"Abbasso gli Usa" e "abbasso Israele" gli slogan più gettonati, con i manifestanti che hanno anche dato fuoco a una bandiera americana.

Le manifestazioni sono state organizzate per celebrare il 39esimo anniversario del sequestro dell'ambasciata americana, ma il tema del giorno è ovviamente quello delle sanzioni reintrodotte da Donald Trump che entreranno in vigore lunedì 5 novembre.

"Le sanzioni di Trump hanno unito il popolo iraniano", sostengono in molti.

Ieri è arrivata la durissima replica dell'ayatollah Khamenei a Donald Trump che su Twitter, scimmiottando la serie tv "Game of Thrones", aveva annunciato la reintroduzione delle sanzioni.

"Il presidente americano ha messo tutto all'asta e ha sperperato la credibilità che rimaneva dell'America e della democrazia liberale", ha detto. "L'obiettivo americano con le sanzioni è paralizzare e frenare l'economia dell'Iran, ma il risultato è che la spinta all'autosufficienza si è espansa nel Paese: negli anni la nazione iraniana si era abituata a importare tutto, ma ora è abituata a cercare di produrre tutto".

Venerdì Trump ha annunciato il ripristino di tutte le sanzioni revocate il seguito all'accordo sul nucleare voluto da Obama e siglato nel 2015. Colpiranno i settori dell'energia, finanziario e marittimo. E resteranno in vigore - hanno affermato il segretario di Stato Mike Pompeo e quello al Tesoro Steve Mnuchin - "fino a quando Teheran non finirà di sostenere il terrorismo, rinuncerà al suo coinvolgimento militare in Siria e fermerà completamente i suoi programmi nucleare e missilistico".

(Unioneonline/L)

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