Da due giorni incessantemente al lavoro, quasi duemila vigili del fuoco, aiutati da aerei e elicotteri anti-incendio e bulldozer, sono riusciti a mettere sotto controllo circa il 30% delle fiamme che hanno già incenerito oltre 11 mila ettari di terreni nel Sud della California; ma ora, la buona notizia è che il tempo sta cambiando, e potrebbe dar loro una mano. Nelle ultime ore il vento, che da giovedì con raffiche fino a 70 km orari, ha alimentato il fuoco, non soffia più così impetuosamente, e le temperature sono notevolmente calate. Tra oggi e domani è inoltre attesa la pioggia. "La situazione è completamente cambiata", ora è molto più favorevole, ha detto un meteorologo del National Weather Servicè, Kurt Kaplan. Le cause dell'incendio non sono ancora stabilite, a parte il fatto che nell'ultimo anno la California ha subito una pesante siccità, che ha creato un inconsueta ondata di 'fuochi di primaverà. Normalmente, la stagione degli incendi inizia a settembre o ottobre, al termine dell'estate. Ciò che è certo è che le fiamme si sono sprigionate in una zona della contea di Ventura e, superando le montagne di Santa Monica, hanno attraversato rapidamente l'area di Camarillo Springs, per poi raggiungere la costa del Pacifico, a un centinaio di chilometri da Los Angeles e una trentina dalle spiagge di Malibù, dove sono arrivate ondate di fumo. Il fronte del fuoco è arrivato a minacciare direttamente oltre 4.000 case, e hanno anche suscitato allarme alla base della Marina di Point Magu, soprattutto però per il fumo, poiché la base sorge su una laguna. Diverse abitazioni, anche nel campus della California State University, sono state evacuate, migliaia di persone sono fuggite, volontariamente o per ordine delle autorità, mentre è stato chiuso un tratto di 13 km della celebre Pacific Coast Highway. I danni però, fino a questo momento, appaiono contenuti. Le abitazioni o proprietà danneggiate sono una quindicina, e non si registrano vittime.
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