Il segretario di Stato americano Mike Pompeo ha confermato il ritiro americano dalla Siria. "La decisione del presidente Trump di ritirare le truppe – ha annunciato al Cairo dopo l’incontro con il presidente Abdel Fatah al-Sisi - è stata presa. Lo faremo".

Pompeo ha anche aggiunto che l’America continuerà a combattere “il terrorismo dell’islam radicale”. La minaccia, ha detto “è reale, l’Isis esiste ancora, lo combatteremo in molte regioni del mondo”.

E in Siria, dopo il ritiro dei militari sul terreno, le attività americane proseguiranno “in altri modi”, verosimilmente con raid e azioni di commando come già per esempio in Yemen.

Pompeo è in tour in Medioriente per rispondere alle preoccupazioni degli alleati regionali sul ritiro dei militari americani dalla Siria, annunciato dal presidente Donald Trump.

In settimana il consigliere alla Sicurezza nazionale, John Bolton, ha posto condizioni al ritiro, tra cui la sconfitta dello Stato islamico in Siria e garanzie sulla sicurezza degli alleati curdi nella campagna, minacciati di un'imminente offensiva della Turchia. I commenti di Bolton erano stati ampiamente considerati un passo indietro sull'annuncio di Trump. Pompeo, però, ha insistito sul fatto che le dichiarazioni siano coerenti: "Non c'è alcuna contraddizione – spiega - Questa è una storia fabbricata dai media".

Pompeo ha quindi ringraziato al-Sisi "per la sua leadership nel portare avanti la tolleranza religiosa, inclusa la promozione dell'uguaglianza di tutti gli egiziani". Il segretario ha anche enfatizzato l'importanza della protezione dei diritti umani e il ruolo vitale della società civile nel dare voce a tutti i cittadini per contribuire ad affrontare le sfide del loro Paese.

(Unioneonline/v.l.)
© Riproduzione riservata