Ieri le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno contestato al movimento islamista della Striscia

di Gaza la mancata restituzione della salma di Shiri, definendola «una flagrante violazione dell'accordo di tregua». 

Nella bara nera inviata da Hamas sono stati trovati i resti di un'anonima gazawi il cui dna non corrisponde ad alcuno dei rapiti israeliani.

In serata le Brigate al Qassam hanno poi riferito ad Al Jazeera di avere consegnato i resti di Shiri alla Croce rossa. Hamas, successivamente, ha detto che il corpo della donna «è stato fatto a pezzi e si è mescolato ad altri corpi sotto le macerie dopo un attacco israeliano».

Kfir e Ariel Bibas «sono stati brutalmente assassinati dai terroristi a mani nude e dopo la loro morte sono state compiute azioni orribili per coprire le atrocità commesse: hanno mutilato i corpi in modo che le Idf potessero essere incolpato di averli uccisi in un bombardamento», ha, invece, sottolineato il portavoce delle forze armate israeliane Daniel Hagari, respingendo così la  ricostruzione secondo cui i due bambini avrebbero perso la vita a causa di un attacco aereo delle Idf nei primi giorni della guerra dello Stato ebraico contro Hamas.

(Unioneonline)

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