È stata liberata Farah, la 18enne pakistana residente a Verona e riportata in patria nei giorni scorsi dai suoi familiari, che l'hanno segregata e costretta ad abortire.

Ora la 18enne, che in Italia frequentava l'ultimo anno di un istituto professionale, si trova al sicuro, insieme ai rappresentanti delle autorità italiane.

Nelle ultime ore la Farnesina si era mossa per seguire il caso della giovane, dopo che la stessa ragazza aveva inviato via WhatApp alcuni messaggi di aiuto alle sue amiche.

In un audio aveva inoltre raccontato di essere stata legata otto ore prima di sottoporsi all'aborto.

Ieri pomeriggio Farah era riuscita a mettersi in contatto con il fidanzato di origini pakistane, ma adottato da una famiglia italiana.

Secondo le prime informazioni, la 18enne sarebbe stata liberata nella zona della capitale Islamabad grazie a un'operazione delle forze di polizia pakistane.

Il caso di Farah è stato associato a quello di Sana Cheema, la 25enne pakistana residente a Brescia, uccisa dal padre dopo aver rifiutato un matrimonio combinato.

(Unioneonline/F)

UNA MANIFESTAZIONE PER SANA:

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