Il gigante farmaceutico francese Sanofi ha creato un vespaio e un'ondata di polemiche sul vaccino anti-Covid, poi è tornato sui suoi passi, almeno a parole.

Il dg Paul Hudson ha fatto sapere che un eventuale vaccino della casa farmaceutica sarà distribuito agli Usa prima che agli altri Paesi: "Le autorità americane hanno investito finanziariamente una grossa cifra per sostenere le nostre ricerche, quindi un eventuale vaccino sarà distribuito a loro qualche giorno o settimana prima".

Parola definite inaccettabili dalla sottosegretaria all'Economia francese Agnes Pannier-Runacher.

E che hanno fatto infuriare anche Emmanuel Macron: "Un vaccino contro il coronavirus è un bene comune, estraneo alle leggi di mercato", ha dichiarato il presidente, che fonti dell'Eliseo hanno definito molto "colpito, e non positivamente", dall'annuncio di Hudson.

"Il vaccino contro il Covid-19 deve essere un bene pubblico globale e l'accesso deve essere equo e universale", ha dichiarato

il portavoce per la Salute della Commissione europea Stefan De Keersmaecker. "Abbiamo dato 80 milioni di finanziamenti alla tedesca Curevac, che ha una tecnologia promettente per il vaccino: visto che il virus è globale, dobbiamo lavorarci globalmente, ci sono dei programmi di ricerca ai quali Sanofi può attingere".

Un'ondata di polemiche che ha fatto tornare, solo parzialmente, sui suoi passi il gigante farmaceutico francese. Sanofi in un comunicato ha precisato che non darà preferenza agli Usa se la Ue "si mostrerà altrettanto efficace nel finanziare lo sviluppo del vaccino". "In questo periodo gli americani sono efficaci - ha detto a BFM-TV il presidente di Sanofi France, Olivier Bogillot -. anche l'Ue deve esserlo altrettanto, aiutandoci a mettere a disposizione molto rapidamente il vaccino".

(Unionronline/L)
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