“Le istituzioni iraniane hanno incitato alla violenza contro Rushdie per anni e i media statali in questi giorni hanno esultato per l’attentato contro di lui. Tutto questo è spregevole”.

Il primo esponente dell’amministrazione Biden a condannare apertamente Teheran per l’accoltellamento di Salman Rushdie è il Segretario di Stato Antony Blinken. L’Iran dal canto suo nega “categoricamente” qualsiasi legame con l’aggressore.

“Il Dipartimento di Stato americano si unisce a quanti negli Stati Uniti e nel mondo stanno rivolgendo i loro pensieri a Salman Rushdie, all'indomani di quest'odioso attacco”, si legge nella nota di Blinken.

“Non solo un gigante della letteratura, Rushdie ha sempre lottato per il valore universale della libertà d'espressione, di fede e di stampa - le parole del segretario di Stato -. Mentre le forze dell'ordine continuano le loro indagini, non dobbiamo dimenticare che ci sono forze pericolose che cercano di minare questi diritti, anche attraverso l'incitamento all'odio e alla violenza. Nello specifico le istituzioni iraniane hanno incitato alla violenza contro lo scrittore per anni e i media statali in questi giorni hanno esultato per l'attentato contro di lui”.

“Gli Stati Uniti e i loro partner non vacilleranno nella determinazione a resistere a queste minacce, utilizzando ogni strumento appropriato a nostra disposizione. La forza di Rushdie, e quella di tutti coloro in tutto il mondo che hanno sopportato tali minacce, aumenta la nostra determinazione e sottolinea l'imperativo di restare uniti come comunità internazionale contro coloro che vorrebbero sfidare questi diritti universali”, conclude Blinken.

Biden è stato molto criticato dai repubblicani per non aver accusato esplicitamente Teheran (dopo la pubblicazione dell’opera “I versetti satanici” lo scrittore fu “condannato a morte” dall’ayatollah Khomeini che lanciò una fatwa) e per non aver interrotto i negoziati sul nucleare.

(Unioneonline/L)

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