L'allarme coronavirus si allenta e a Hong Kong ripartono le proteste contro la legge sulle sicurezza nazionale in discussione al Congresso del popolo di Pechino, accusata di infliggere un colpo letale all'autonomia dell'ex colonia.

Sull'isola è stata avviata una marcia non autorizzata per dimostrare alla comunità internazionale che gli "hongkonger" hanno ferma determinazione di lottare per la democrazia: "Niente rivoltosi, solo tirannia", tra gli slogan urlati. Alcuni dimostranti a volto coperto hanno eretto in strada barricate improvvisate per bloccare il passaggio dei mezzi delle forze dell'ordine.

La polizia, schierata in assetto antisommossa, ha lanciato gas lacrimogeni, spray al peperoncino e cannoni ad acqua per disperdere le centinaia di manifestanti.

Stando a quanto riportato dai media locali, gli agenti hanno arrestato 40 dimostranti tra cui Tam Tak-chi, vicepresidente del People Power.

(Unioneonline/D)
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