Gli Stati Uniti riaprono le frontiere ai viaggiatori internazionali. Come annunciato nel mese scorso dalla Casa Bianca, da lunedì gli States riaprono i confini, chiusi dal 2020 per l’emergenza Covid, a chi arriva da Europa, Cina, India, Brasile e Sudafrica, sia per turismo che per motivi di studio o lavoro.

Ma bisogna essere completamente vaccinati con uno dei farmaci approvati dall’Oms ed esibire un test negativo effettuato entro 72 ore dalla partenza.

Il decreto firmato da Joe Biden prevede alcune esenzioni per i minori di 18 anni, per le persone con problemi medici e per coloro che provengono da Paesi in cui i vaccini non sono ampiamente disponibili. Deroga che riguarda solo la vaccinazione, perché anche a queste categorie di viaggiatori sarà richiesta la prova di un tampone negativo.

In caso di violazioni sono previste sanzioni fino a 35mila dollari alle compagnie aeree, che sono chiamate ad applicare le procedure.

La fine delle restrizioni era molto attesa: dagli immigrati, che si erano negati la possibilità di tornare per brevi periodi nei Paesi d’origine, non potendo poi rientrare negli Usa; e dagli operatori turistici, che sperano in un rilancio del settore in vista delle vacanze di Natale.

I divieti di viaggio negli Stati Uniti furono imposti per la prima volta nei primi giorni della pandemia, quando l'allora presidente Donald Trump limitò gli arrivi dalla Cina. Successivamente altri Paesi furono aggiunti all'elenco per limitare l'ingresso da luoghi in cui i tassi di casi di Covid erano ritenuti alti. Restrizioni ai viaggi non essenziali erano poi state confermate al suo arrivo alla Casa Bianca da Joe Biden.

(Unioneonline/L)

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