Non uscirà dal carcere vita natural durante Peter Madsen, il miliardario danese accusato di aver ucciso, lo scorso agosto, la giornalista investigativa Kim Wall, dopo averla invitata a bordo di un sottomarino da lui stesso inventato, promettendole un'esclusiva.

La sentenza è stata emessa dal tribunale di Copenhangen, al termine di un processo dove la vicenda ("crimine bestiale" l'hanno definito i giudici) è stata ricostruita in tutta la sua truculenta verità.

Secondo quanto accertato dalle indagini, a bordo del sottomarino Madsen avrebbe infatti torturato, violentato e ammazzato la reporter, per poi farne a pezzi il corpo.

Pezzi che poi ha gettato in mare all'interno di sacchi di plastica.

Finito in arresto, il miliardario aveva dapprima negato ogni addebito. Quindi aveva raccontato di un fantomatico incidente mortale occorso alla Wall durante il viaggio inaugurale che lo avrebbe indotto, preso dal panico, a sbarazzarsi del cadavere.

In realtà dalle perizie psichiatriche è emerso ben altro: la personalità sadica e perversa di Madsen, da sempre incline alla violenza.

Nel corso dei numerosi interrogatori, l'inventore ha infine ammesso il suo crimine, sostenendo che la giornalista era diventata un "problema da risolvere pezzo per pezzo".

Una confessione che non gli ha permesso di avere sconto alcuno: passerà il resto dei suoi giorni dietro le sbarre.

(Unioneonline/l.f.)

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