Altissima tensione in Medioriente, dopo un raid compiuto da Israele in Siria, nelle vicinanze della capitale Damasco, che ha causato tre morti (cinque secondo alcune fonti).

Nel mirino dello Stato ebraico esponenti di Hezbollah e miliziani iraniani. Si tratterebbe di una risposta a un piano di attacco ordito da Teheran e, nelle parole del capo dell'intelligence dell'esercito di Tel Aviv Tamir Heyman, "personalmente sovrainteso dal comandante della Guardia rivoluzionaria iraniana generale Qassem Soleimani".

Il piano, ha aggiunto il portavoce militare Ronen Manelis, "consisteva nell'invio di alcuni droni in Israele armati di esplosivo per uccidere israeliani. Droni visti in azione in Iraq, Siria e Yemen".

Massima allerta dunque per le possibili evoluzioni del mai sopito conflitto tra le due nazioni da sempre rivali, in uno scenario, quello siriano, già complicato e fiaccato da otto anni di guerra.

Il leader di Hezbollah Hassan Nasrallah parla di "escalation, molto, molto pericolosa".

E lo stesso Nasrallah, dicono i media israeliani, ha lodato la presenza di migliaia di miliziani presenti al suo discorso definendola "una prima risposta all'aggressione israeliana".

(Unioneonline/l.f.)
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