Nessuna tregua di Natale ma sì a negoziati che portino a una pace stabile e duratura. D’altronde la situazione in Ucraina sta cambiando «drasticamente» e la Russia «è vicina al raggiungimento dei suoi obiettivi prioritari».

Parola di Vladimir Putin, che oggi ha tenuto la consueta conferenza stampa di fine anno.

«Non serve un cessate il fuoco con l'Ucraina ma una pace a lungo termine, duratura e con garanzie per la Federazione Russa e i suoi cittadini», dichiara Putin, mentre una tregua «potrebbe consentire ai soldati ucraini di riposarsi, procurarsi gli equipaggiamenti e le munizioni necessarie e impegnarsi nella formazione, nella riqualificazione e nel rafforzamento del personale».

«Noi siamo pronti a negoziati, ma abbiamo bisogno che lo siano anche gli ucraini. La politica è l’arte del compromesso», continua il presidente russo, sottolineando che il dialogo con Kiev va condotto «sulla base della realtà che sta prendendo forma sul campo oggi». Proprio ieri Zelensky ha ammesso di non avere le forze per riconquistare Crimea e Donbass.

«Noi – precisa Putin – abbiamo sempre detto di essere pronti a negoziati e compromessi, ma dall’altra parte hanno rifiutato. Presto gli ucraini che vogliono combattere finiranno». E gli eventuali accordi di pace vanno firmati, continua il presidente russo, con autorità legittime. «Le attuali autorità di Kiev non sono legittime», attacca Putin. «Se ci saranno elezioni, se qualcuno diventerà legittimo, parleremo con tutti, incluso Zelensky. Se l'Ucraina vuole davvero intraprendere il cammino verso una soluzione pacifica, può certamente farlo. Ma possiamo firmare (accordi di pace) solo con chi è legittimo. E la Rada (il Parlamento ucraino) e il presidente della Rada sono legittimi».

I quasi tre anni di conflitto sono stati «una prova seria per tutti», continua Putin, aggiungendo che lui stesso ha «quasi smesso di ridere» e «cominciato a scherzare meno, migliorando la capacità di concentrarmi sui problemi chiave e su come risolverli».

L’attentato a Kirillov è stato il risultato di «gravi errori dei servizi speciali russi». Quanto accaduto «significa che le nostre forze dell’ordine e i nostri servizi speciali lasciano passare questi colpi, dobbiamo migliorare questo lavoro e non permettere errori così gravi».

Un passaggio sull’Italia: «Nonostante quello che succede ora, noi percepiamo nella società italiana una certa simpatia per la Russia, così come noi l'abbiamo per l'Italia» E su Silvio Berlusconi: «Una persona molto calda nei rapporti, molto operosa e molto tenace. Ha fatto molto per lo sviluppo dei rapporti tra Italia e Russia». Berlusconi sarebbe uno dei tre politici del passato con cui Putin si siederebbe a prendere un tè. Gli altri due? «L’ex cancelliere tedesco Helmut Kohl e l’ex presidente francese Jacques Chirac, leader dai quali ho imparato molto, come da Berlusconi».

La Siria: «Israele è il maggior beneficiario della crisi, ma deve ritirarsi dal territorio siriano. Speriamo che un giorno lo faccia, ma ora sta inviando altre truppe. Secondo me ci sono diverse migliaia di soldati e ho l'impressione che non solo non se ne andranno, ma lì si rafforzeranno. Questa linea sulle alture di Golan è una linea ben nota, Israele è avanzato lungo il fronte di 62-63 km, fino a una profondità di 25 km ed è entrato nelle fortificazioni create per la Siria dall'Unione Sovietica».

Mosca, ha annunciato Putin «sta evacuando dalla Siria circa 4mila combattenti iraniani su loro richiesta. Speriamo che in Siria ci saranno pace e tranquillità e manteniamo rapporti con tutte le parti. La Russia in Siria ha in linea di massima raggiunto i suoi obbiettivi». Il presidente russo ha inoltre detto che non ha ancora incontrato il presidente siriano Bashar al Assad, che si è rifugiato a Mosca, ma lo farà.

ZELENSKY

«Vladimir Putin è il vero nazista di oggi e parla di de-nazificare l'Ucraina, vive nella sua bolla», ha replicato Volodymyr Zelensky. «Voleva privarci del nostro futuro, delle nostra indipendenza, mantenerci nella sfera russa, toglierci l'esercito. Quello che vuole non è un accordo e credo che anche lui sa di essere pazzo e ama uccidere».

Il presidente ucraino ha chiesto a Trump di fermare la guerra: «Spero che mi capirà, Trump è una persona forte ed è importante che sia dalla nostra parte e ci aiuti a fermare la guerra».

(Unioneonline/L)

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