«La pace in Ucraina ci sarà quando la Russia avrà raggiunto i suoi obiettivi». Lo ha detto Vladimir Putin, nella conferenza stampa di fine anno, facendo il punto sull’offensiva di Mosca.

Il presidente russo – che nel corso dell’evento, durato ben 4 ore, ha risposto a domande poste in diretta da cittadini – ha anche elencato i principali obiettivi da raggiungere, ovvero la «denazificazione» e la «demilitarizzazione» del Paese invaso dalle truppe del Cremlino nel febbraio 2022.

Quanto alle ragioni del conflitto, lo Zar ha spiegato: «Senza difendere la sua sovranità la Russia non può esistere» e l’operazione in Ucraina mira proprio a «rafforzare la sovranità della Russia, la sicurezza ai confini e i diritti e le le libertà dei cittadini».

IL PUNTO MILITARE – Putin ha anche fatto il punto militare, affermando che «la controffensiva ucraina è ormai fallita e le forze russe stanno migliorando le loro posizioni», nonostante il presidente ucraino Volodymyr Zelensky «se ne vada in giro a mendicare per ottenere aiuti dagli alleati».

Il leader di Mosca ha ammesso che gli ucraini sono riusciti a creare un «caposaldo» grazie a intensi attacchi di artiglieria nella località di Krynki, lungo la sponda orientale del fiume Dnipro, nella regione meridionale di Kherson. «Quindi - ha aggiunto - il nostro comando ha preso la decisione far retrocedere le truppe nei boschi circostanti, ma le perdite dei nostri sono minime, mentre quelle di Kiev si contano a decine», perché si sono ritrovate «in una trappola».

LE SANZIONI – Putin ha anche toccato il tema delle sanzioni che hanno colpito la Russia dopo l’avvio della guerra: «Il nostro Paese – ha detto - dispone di un margine di sicurezza sufficiente grazie al forte consolidamento della società russa, alla stabilità del sistema finanziario ed economico del Paese e all’aumento delle capacità militari».

«L'indicatore più importante – ha sottolineato Putin - è la crescita economica. La crescita del Pil quest'anno è prevista al 3,5% ed è un buon indicatore, significa che ci siamo ripresi dalla caduta dello scorso anno. E abbiamo fatto un passo avanti relativamente serio. Purtroppo - ha infine rimarcato - l'inflazione è aumentata. Entro la fine dell'anno è prevista al 7,5%, forse può avvicinarsi al'8%, ma la banca centrale e il governo stanno adottando le misure necessarie».

(Unioneonline/l.f.)

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