È tutto vero: la folla, una macchina impazzita e alcune persone investite dall'urto. Siamo a Charlottesville, il 12 agosto scorso, e per le strade della città sta sfilando uno dei più grandi raduni di neonazisti e suprematisti bianchi.

Una parte della popolazione non ci sta e cerca di protestare pacificamente contro la celebrazione del razzismo, quando un'auto lanciata a tutta velocità si abbatte sulla folla uccidendo una giovane donna e ferendo decine di persone. In prima fila c'è il fotografo Ryan M.Kelly del giornale locale Daily Progress che scatta la foto della vita, premiata poco dopo dal Time come uno dei migliori scatti del 2017 e qualche giorno fa anche dal World Press Photo nella categoria Spot News. Istinto, fiuto e sangue freddo hanno fatto il resto, consegnandoci un'immagine che vale più di mille descrizioni.

Una grande soddisfazione, come per tutti gli altri vincitori del Premio istituito nel lontano 1917 dal magnate dell'editoria Joseph Pulitzer che a proposito di informazione la pensava così: "Un'opinione pubblica bene informata è la nostra corte suprema. Perché a essa ci si può sempre appellare contro le pubbliche ingiustizie, la corruzione, l'indifferenza popolare o gli errori del governo".

Tra i premiati, nella sezione Giornalismo per il bene pubblico, Jodi Kantor e Megan Twohey del New York Times e Ronan Farrow del New Yorker, per le inchieste sulle molestie sessuali che hanno fatto esplodere il caso Weinstein e hanno dato il via al movimento internazionale #MeToo in difesa delle donne.

Sempre sullo stesso tema l'indagine del Washington Post che ha travolto il senatore repubblicano Roy Moore e che si è aggiudicata - ancora una volta - il premio per il giornalismo investigativo. E sempre la testata della capitale americana, a pari merito con la rivale New York Times, si è aggiudicata anche il premio per la cronaca interna con l'inchiesta sulle ingerenze di Mosca nelle elezioni presidenziali del 2016, oggi nota come Russiagate.

E tra gli altri argomenti premiati dalla giuria del Pulitzer c'è anche il controverso progetto del muro al confine tra Usa e Messico, il dramma dei Rohingya in Myanmar raccontato in immagini dai fotografi Reuters, gli incendi della scorsa estate che hanno devastato la costa Ovest degli Stati Uniti, gli effetti della controriforma Trump sul sistema sanitario a stelle e strisce e la rievocazione del disastro ambientale della petroliera Deepwater Orizon. Sul fronte letterario, poi, il riconoscimento va al giovane scrittore Andrew Sean Greer per il romanzo Less e a Caroline Fraser per la biografia dedicata a Laura Ingalls Wilder, l’autrice della popolarissima Casa nella prateria, mentre in ambito musicale vince il rap di Kendrick Lamar con l'album Damn.

(Unioneonline/b.m.)

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