Guerriglia in Ecuador dove da giorni si registrano scontri tra polizia e manifestanti, scesi in piazza contro il governo. Due le vittime dei violenti tafferugli, mentre 600 persone sono finite in arresto.

Le proteste della popolazione sono iniziate dopo i tagli dei sussidi al carburante e hanno costretto il capo di Stato Lenin Moreno a spostare la sede presidenziale dalla capitale Quito a Guayaquil per ragioni di sicurezza.

Introdotto anche il coprifuoco per vietare la circolazione alla popolazione dalle otto di sera alle cinque del mattino. Il decreto resterà in vigore finché la situazione non si sarà tranquillizzata.

Nel fine settimana, centinaia di persone appartenenti alla Confederazione delle nazionalità indigene del Paese hanno fatto irruzione nella sede dell'Assemblea Nazionale per poi essere respinti dalla Polizia con lacrimogeni. Gli indigeni arrivati nella Capitale da tutta la Nazione sono circa 10mila e, solo in queste ore, hanno fatto sapere di essere disposti al dialogo. Ma i disordini continuano.

L'ufficio dell'Onu a Quito ha diffuso un comunicato in cui ha confermato l'avvio dei contatti: "La Conferenza episcopale ecuadoriana e le Nazioni Unite informano la società che è stata convocata la prima riunione. La volontà di tutti è trovare una soluzione ad una situazione complessa per garantire la sicurezza in Ecuador".

(Unioneonline/M)
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