"Ancora una volta la cartina dell'Italia senza la Sardegna": a segnalare il caso di esclusione dell'Isola dalla rappresentazione grafica nell'etichetta di un prodotto alimentare è una nostra lettrice, originaria della provincia di Cagliari ed emigrata a Monaco di Baviera, in Germania.

Il prodotto è il Limoncino commercializzato all'estero da una nota azienda con sede a Finale Emilia, nel Modenese, "che vanta oltre 200 anni di esperienza", scrive la lettrice: "Mi chiedo come sia possibile al giorno d'oggi una simile dimenticanza".

La vicenda è iniziata a fine giugno, quando, in un supermercato, viene notata quella bottiglia nella quale è rappresentata l'Italia senza la Sardegna: "Ho quindi contattato via mail l'azienda, senza ottenere alcuna risposta ma sperando che quell'errore fosse stato rimosso. Quando sono rientrata in Sardegna, in effetti, la cartina dell'Italia non era più presente sull'etichetta".

Qualche giorno fa, la nostra lettrice è tornata al supermercato di Monaco per acquistare di nuovo il prodotto: "E ho scoperto che non è cambiato nulla. La nostra Isola non compare, e questo succede solo per le bottiglie vendute all'estero".

GLI INDIPENDENTISTI - Secondo Pier Franco Devias, tra i più convinti sostenitori della necessaria indipendenza della Sardegna, nulla di nuovo sotto il sole: "Della nostra Isola non ci si occupa quando la si può inserire in qualche campagna pubblicitaria, ma solo quando c'è da scaricare il 60 per cento delle basi militari. Allora sì che la Sardegna viene ricordata".

L'episodio dell'etichetta gli sembra "una dimostrazione di poca serietà dell'azienda, ma non credo ci sia dietro alcun intento politico, probabilmente, invece, una svista dettata dal pressapochismo. Tanto l'indipendenza non la si può certo ottenere a colpi di cartine trascurate".

STEFANO MAULLU - Il parlamentare europeo di origine sarda Stefano Maullu aggiunge che "è inaccettabile che un'azienda italiana si dimentichi della Sardegna. Non tanto per il prodotto che propone, ma proprio per l'idea che sta dietro il progetto di promozione delle specialità italiane", e anticipa l'intenzione di scrivere alla ditta produttrice "e al ministero competente italiano".

"Chi propone un concetto di tipicità - conclude - non può certo dimenticarsi un pezzo del Paese".

Sabrina Schiesaro

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