Scomparsa da quasi due mesi, è stata trovata senza vita nella casa dello zio.

Succede a Santiago del Estero, nel Nord dell'Argentina, e la vittima è una ragazzina di 15 anni, Priscila Martinez.

La famiglia la cercava dal 23 febbraio, ma il corpo dell'adolescente è stato trovato solo in questi giorni. Segni di stupro e cadavere in avanzato stato di decomposizione, tanto che la madre è riuscita a riconoscerla grazie a un piccolo tatuaggio con il nome di un familiare.

Due gli arrestati: lo zio Ruben Avila, che ha ammesso lo stupro e il femminicidio, e che si trovava già in carcere perché il 9 marzo è stato arrestato per aver aggredito sessualmente e picchiato, fino a renderla incosciente, un'altra ragazza. L'altro è un presunto complice dell'uomo.

Lo zio aveva attirato Priscila in casa promettendole pagamenti in cambio di lavori di pulizia e lavanderia.

Dal 19 marzo, quando è entrato in vigore anche in Argentina l'isolamento obbligatorio, sono almeno 14 i femminicidi registrati nel Paese.

(Unioneonline/L)
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