Un gruppo di circa 35 italiani è bloccato per Covid alle Maldive, nel resort Nakai sull'isola di Alimathà, nell'atollo di Vaavu.

I nostri connazionali, dopo una vacanza paradisiaca, si sono sottoposti ai necessari controlli prima di fare rientro in Italia, come previsto dalla normativa locale e secondo le regole dei cosiddetti corridoi turistici Covid-free, ossia viaggi organizzati e gestiti da operatori turistici chiamati ad assicurare il rispetto delle misure di sicurezza.

Il virus però è riuscito a violarle: al test antigenico 12 dei turisti italiani sono risultati positivi. Un esito confermato poi da un tampone molecolare. Per loro, e altri 24 italiani che erano stati ospitati nelle stesse stanze, è scattata la quarantena di 14 giorni prevista per i contagiati e i loro contatti stretti dalla normativa locale anti-Covid.

Il gruppo di italiani è stato quindi posto in isolamento "in un'area dedicata del resort, senza costi extra per i servizi all inclusive, come previsto dai nostri protocolli", spiega Marco Mingoli, amministratore delegato della società che gestisce la struttura. "Il primo caso è stato registrato con le partenze di Natale", prosegue, sottolineando che si tratta di positivi asintomatici, "anche perché tutti avevano almeno due dosi di vaccino, oltre a essere risultati negativi ai test effettuati al momento della partenza dall'Italia".

Nel resort, riferisce l'ad, è presente un ambulatorio autorizzato dal ministero della Sanità delle Maldive, dove opera un medico indiano specializzato nella gestione del Covid e vengono effettuati i test, che in caso di positività devono poi essere confermati da un laboratorio nella capitale Malé.

Le Maldive rientrano appunto nei corridoi turistici Covid-free: "Dalla riapertura del corridoio sanitario a fine ottobre, abbiamo ospitato 2.950 persone, con 14 positivi, pari allo 0,45%", spiega ancora Mingoli.

(Unioneonline/D)

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