Se gli Stati Uniti insistono nel giocare la carta di Taiwan e vanno “sempre più lungo la strada sbagliata, porteranno sicuramente la situazione a un punto pericoloso”: è l'avvertimento di Yang Jiechi, a capo della diplomazia del Partito comunista cinese, nella telefonata avuta ieri con il consigliere per la Sicurezza nazionale Usa, Jake Sullivan.

Yang ha detto che Washington dovrebbe comprendere la situazione e che “la Cina prenderà sicuramente un'azione decisa per salvaguardare la sua sovranità e i suoi interessi di sicurezza”.

Gli Stati Uniti “hanno adottato narrazioni e azioni sbagliate che interferiscono con la politica interna cinese e sono dannose per gli interessi della Cina”, ha aggiunto al duro resoconto il ministero degli Esteri cinese.

Nel mirino di Pechino, in aggiunta alla vendita di armi e al passaggio di navi della marina Usa nello stretto di Taiwan, è finita anche l'iniziativa di sostegno del Dipartimento di Stato perché Taipei torni a far parte dell'Organizzazione mondiale della sanità come osservatore, contestata però dalla Cina che rivendica l'isola come parte del suo territorio da riunificare anche con la forza, se necessario.

Ieri quattro aerei dell’Esercito cinese sono entrati nella zona di difesa aerea di Taiwan e il massimo ufficiale della Matina Usa, l’ammiraglio Michael Gilday, ha affermato che Taiwan deve prepararsi contro le potenziali aggressioni cinesi con la deterrenza militare.

Dall’inizio della guerra in Ucraina gli Usa hanno rafforzato il loro sostegno a Taiwan: un gruppo di senatori tra cui il repubblicano Lindsey Graham e il democratico Bob Menendez si è recato a Taipei ad aprile, causando la rabbiosa risposta cinese con addestramenti aerei e navali vicino all'isola.

(Unioneonline/L)

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