"Non c'è alternativa: o costruiremo insieme l'avvenire o non ci sarà futuro. Le religioni, in particolare, non possono rinunciare al compito urgente di costruire ponti fra i popoli e le culture. È giunto il tempo in cui le religioni si spendano più attivamente, con coraggio e audacia, senza infingimenti, per aiutare la famiglia umana a maturare la capacità di riconciliazione, la visione di speranza e gli itinerari concreti di pace".

Queste le parole di Papa Francesco durante l'Incontro interreligioso sulla "Fratellanza umana" ad Abu Dhabi.

La conferenza è organizzata dal Muslim Council of Elders, un organismo internazionale con sede nella capitale degli Emirati e che fa capo al Grand Imam di al-Azhar, lo sceicco Ahmed El-Taye.

"Non esiste violenza che possa essere religiosamente giustificata", ha detto ancora il Pontefice, sottolineando che "la religione, ammettendo violenza e terrorismo, rischia di negare sé stessa".

Infatti, ha dichiarato, "non si può onorare il Creatore senza custodire la sacralità di ogni persona e di ogni vita umana: ciascuno è ugualmente prezioso agli occhi di Dio perché Egli non guarda alla famiglia umana con uno sguardo di preferenza che esclude, ma con uno sguardo di benevolenza che include".

Secondo il Santo Padre, antidoto alla violenza è la fratellanza.

Bergoglio ha infatti dichiarato di essere venuto nel Paese mediorientale "come credente assetato di pace, come fratello che cerca la pace con i fratelli. Oggi, nel nome di Dio, per salvaguardare la pace, abbiamo bisogno di entrare insieme, come un'unica famiglia, in un'arca che possa solcare i mari in tempesta del mondo: 'l'arca della fratellanza'".

Ha infine denunciato quanto possa essere grave la mancanza di diritti umani, tra cui la libertà religiosa. "Senza libertà non siamo più parte della famiglia umana, ma siamo schiavi", ha affermato.

(Unioneonline/F)

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