"Questo tempo non è un tempo facile, per voi e per tutti. Anche il mondo dell'impresa sta soffrendo molto. La pandemia ha messo a dura prova tante attività produttive, tutto il sistema economico è stato ferito. E ora si è aggiunta la guerra in Ucraina con la crisi energetica che ne sta derivando". Lo ha detto papa Francesco ricevendo in udienza in Vaticano, nell'Aula Paolo VI, i partecipanti all'Assemblea pubblica di Confindustria, guidati dal presidente Carlo Bonomi.

"In queste crisi soffre anche il buon imprenditore - ha sottolineato il Pontefice -, che ha la responsabilità della sua azienda, dei posti di lavoro, che sente su di sé le incertezze e i rischi".

Secondo Francesco, "nel mercato ci sono imprenditori 'mercenari' e imprenditori simili al buon pastore, che soffrono le stesse sofferenze dei loro lavoratori, che non fuggono davanti ai molti lupi che girano attorno". "La gente sa riconoscere i buoni imprenditori - ha aggiunto -. Lo abbiamo visto anche recentemente, alla morte di Alberto Balocco: tutta la comunità aziendale e civile era addolorata e ha manifestato stima e riconoscenza".

LE TASSE – Poi un riferimento alle tasse, "una forma di condivisione spesso non capita" dice il Papa. Il patto fiscale è il cuore del patto sociale. Le tasse sono anche una forma di condivisione della ricchezza, così che essa diventa beni comuni, beni pubblici: scuola, sanità, diritti, cura, scienza, cultura, patrimonio". Le tasse "devono essere giuste, eque, fissate in base alla capacità contributiva di ciascuno, come recita la Costituzione. Il sistema e l'amministrazione fiscale devono essere efficienti e non corrotti”, precisa il Pontefice. “Ma non bisogna considerare le tasse come un'usurpazione. Sono un'alta forma di condivisione di beni, il cuore del patto sociale", il chiarimento.

GIOVANI E DONNE – Quindi un invito alla “creazione di lavoro, lavoro per tutti, in particolare per i giovani. I giovani hanno bisogno della vostra fiducia, e voi avete bisogno dei giovani, perché le imprese senza giovani perdono innovazione, energia, entusiasmo", ha detto Francesco. E poi un affondo sulle donne, talvolta costrette dalla maternità ad abbandonare il posto di lavoro. "Su questo aspetto della natalità - ha detto Bergoglio -, alle volte una donna che è impiegata qui o lavora là ha paura a rimanere incinta. Perché c'è una realtà, non dico fra voi, ma c'è una realtà: appena si incomincia a vedere la pancia la cacciano via. 'No, no, tu non puoi rimanere incinta'. Per favore, questo è un problema delle donne lavoratrici. Studiatelo, vedete come fare che una donna incinta possa andare avanti, sia col figlio che aspetta e sia col lavoro".

(Unioneonline/v.l.)

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