Ostaggi uccisi da Israele: «Avevano bandiere bianche». Le famiglie: «Basta combattere, via ai negoziati»

Secondo un’indagine preliminare dell'esercito israeliano i tre ostaggi che sono stati uccisi dai soldati di Tel Aviv a Gaza, nel corso di scontri con Hamas, avevano innalzato un bastone con un pezzo di stoffa bianca. Lo ha detto una fonte dell'esercito di Tel Aviv in un briefing con i giornalisti.

Secondo la stessa indagine, le truppe in azione, dunque, «non hanno seguito le regole d'ingaggio dell'esercito».

Nelle scorse ore un portavoce delle forze armate dello Stato ebraico aveva divulgato i primi dettagli sulla vicenda, ipotizzando che si fosse trattato di un «tragico errore». 

In base alla ricostruzione di quanto accaduto, nel corso dell’azione, a Shujaia, nel centro della Striscia di Gaza, uno dei soldati che si trovava sul palazzo di fronte ai tre «si è sentito minacciato» e ha sparato verso il gruppo. «Due ostaggi sono stati colpiti e sono caduti a terra, mentre il terzo - ha aggiunto una fonte - è riuscito a scappare in un edificio vicino».

La fonte dell'esercito ha poi spiegato che «mentre i soldati si avvicinavano all'edificio, hanno cominciato a sentire grida in ebraico che chiedevano il loro aiuto». A quel punto, l'ostaggio israeliano che si nascondeva all'interno dell'edificio è uscito ma subito dopo è rientrato. La fonte ha proseguito affermando che i soldati hanno ritenuto che «fosse un membro di Hamas che cercava di attirarli in una trappola».

Intanto, mentre si apprende della morte di un altro ostaggio israeliano, una giovane di 27 anni, le famiglie dei prigionieri tenuti nella Striscia di Gaza hanno esortato il governo del premier Netanyahu a porre fine ai combattimenti e ad avviare trattative per il loro rilascio.

«Stiamo solo recuperando cadaveri. Vogliamo che fermiate i combattimenti e avviate i negoziati», ha detto Noam Perry, figlia di un israeliano rapito, durante un raduno di famiglie di ostaggi a Tel Aviv.

Robby Chen, padre di un soldato 19enne, ha espresso la sua rabbia tenendo una clessidra in mano. «Cosa state aspettando? Di farli tornare nelle bare? Chiediamo al governo di parlare con noi oggi e spiegare quale proposta hanno sul tavolo».

(Unioneonline/l.f.)