I libri scolastici in Ungheria saranno pubblicati unicamente dal centro statale dello Sviluppo dell'istruzione (Ofi), i testi usati in precedenza e realizzati da vari editori privati non sono più ammessi nelle scuole.

È quanto prevede la riforma dell'Istruzione di Viktor Orban, e i nuovi testi ovviamente - secondo quanto riferito da insegnanti e genitori - propagano con prepotenza l'ideologia nazionalista del primo ministro ungherese.

Presentano l'immigrazione come un pericolo per i valori tradizionali della nazione e l'Unione Europea come un organismo da cui l'Ungheria deve difendersi, nonostante il fior fior di milioni che Budapest riceve ogni anno da Bruxelles.

"Gli studenti imparano che i migranti sono pericolosi e che la lotta della nazione ungherese contro gli stranieri è un valore assoluto", afferma Laszlo Miklosi, presidente dell'Associazione degli insegnanti di Storia.

Per fare un esempio, la Cnn fa vedere come si apre la sezione "multiculturalismo" del testo statale di storia: una foto di rifugiati accampati sotto una stazione ferroviaria e, accanto, una frase di Orban sui pericoli delle migrazioni, con tanto di auspicio che l'Ungheria "resti un Paese omogeneo per cultura, mentalità, abitudini di civiltà".

Già l'Ungheria è accusata da Bruxelles di diverse violazioni dei diritti umani: dal controllo sistematico dei mass media, alla guerra contro le ong, fino alla detenzione ingiusta dei richiedenti asilo. E ora potrebbe aggiungersi anche la censura dei testi scolastici.

"Senza una vera diversità di libri, l'educazione dei bambini è a rischio", denuncia Andras Romankovics, editore indipendente dei libri di testo.

Nella riforma c'è anche un provvedimento contro il grande nemico George Soros. L'università fondata dal miliardario, la Ceu, non si è vista rinnovare la licenza e ha trasferito tutti i suoi corsi a Vienna.

Insomma, dopo la libertà di stampa Vikor Orban mette al bando anche quella accademica. E l'Ue sta a guardare.

(Unioneonline/L)
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