Alexei Navalny è rimasto vittima di una «sindrome da morte improvvisa» e il corpo non sarà riconsegnato alla famiglia fino alla fine delle indagini.

Questa dunque la versione di Mosca, di cui è stata informata la madre del dissidente morto ieri in carcere. «Quando l'avvocato e la madre di Alexei sono arrivati alla colonia penale questa mattina, è stato detto loro che la causa della morte di Navalny era la sindrome da morte improvvisa», ha scritto su X Ivan Zhdanov, che dirige la Fondazione anticorruzione di Navalny. «Sindrome da morte improvvisa« è un termine generale per varie sindromi cardiache che causano arresto cardiaco improvviso e la morte, riferisce il Guardian. 

Il corpo di Navalny, informavano i collaboratori del dissidente russo, non è nell'obitorio che era stato indicato dalle autorità russe. L'avvocato che oggi è arrivato nella città di Salekhard con la madre di Navalny - Lyudmila - ha chiamato un numero dell'obitorio e gli è stato detto che «il corpo di Alexei non è lì», come invece aveva reso noto la prigione in cui è deceduto.

La portavoce Kira Yarmysh ha accusato le autorità russe di «mentire» sulle cause della morte dell'oppositore e nemico numero uno di Putin, che avrebbe avuto un malore improvviso mentre faceva una passeggiata, e di cercare di «fare di tutto per non consegnare il suo corpo». 

I FERMI – Intanto è salito a oltre 350 il numero dei manifestanti russi pro-Navalny fermati da ieri: lo riferisce la Ong per i diritti umani OVD-Info, come riporta il Guardian. Almeno 212 persone sono state fermate tra ieri e oggi durante gli eventi organizzati in Russia in sua memoria: si tratta della più grande ondata di fermi per protesta in 18 mesi. La polizia, secondo la ong, ha fermato almeno 109 persone a San Pietroburgo e almeno 39 a Mosca, le due città più grandi del Paese. Ma il gruppo ha anche segnalato fermi in città più piccole in tutta la Russia: dalla città di confine di Belgorod, dove sette persone sono state uccise giovedì in un attacco missilistico ucraino, a Vorkuta, un avamposto minerario nell'Artico.

(Unioneonline/D)

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