Sembrava un “semplice” scherzo. Un botta e risposta via social. Invece a quanto pare Mark Zuckerberg ed Elon Musk fanno sul serio e stanno davvero progettando una sfida uno contro l’altro sul ring. 

Entrambi appassionati di fitness, di boxe e sport da combattimento, i due milionari si erano lanciati provocazioni sul web. Poi i beninformati hanno rilanciato la notizia: la cosa non solo si farà, ma il fondatore di Facebook e il numero uno di Twitter hanno già iniziato ad allenarsi. 

Di queste ore l’ulteriore indiscrezione, apparsa su Tmz, sito americano di gossip dallo showbiz: l’incontro tra i due magnati potrebbe tenersi a Roma, nientemeno che al Colosseo.

Secondo quanto riferito da Tmz, infatti, un funzionario del governo italiano avrebbe già contattato l’entourage di Zuckerberg proponendogli la suggestiva location dell’Anfiteatro Flavio, dove nell’antichità combattevano, come è noto, i gladiatori.

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«Fonti con conoscenza diretta ci dicono che il Ministro della Cultura di Roma ha contattato Zuckerberg qualche giorno fa per mettere in scena quello che potrebbe essere il più grande combattimento nella storia del mondo nel teatro di combattimento più leggendario della storia», scrive Tmz, ricordando che quasi mai il Colosseo, in età moderna, ha ospitato al suo interno show di grande richiamo, eccezion fatta per un concerto per beneficenza di Paul McCartney nel 2003, davanti a un pubblico esiguo, selezionato (400 persone) e soprattutto disposto a pagare anche 1.500 euro per un posto in prima fila. 

Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano però smentisce: «Non c’è stato alcun contatto formale da parte del ministero ne tantomeno alcun atto scritto, anche se la notizia appare gustosa è infondata. Il Colosseo viene concesso, non da oggi, per eventi a pagamento di alto profilo quasi sempre a scopo benefico. Ogni richiesta viene valutata attentamente dalla direzione del Parco archeologico e non compete all’organo politico. Se Zuckerberg e Musk volessero esibirsi nel Colosseo – viene aggiunto - dovrebbero fare una sfida non violenta. Magari una sorta di certamen , un duello a colpi di versi in latino. E dovrebbero assicurare un congruo contributo economico da devolvere alla tutela del patrimonio storico italiano e magari una quota all’Emilia Romagna».

(Unioneonline/l.f.)

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