Al mattino dal suo computer legge sconcertata le notizie che arrivano dall'Italia, con gli ospedali al collasso e i numeri dei malati e dei morti da Coronavirus che crescono ogni giorno.

Ma quando arriva al lavoro, in una scuola materna nell'East London, tutti si comportano come se nulla fosse. Maria (nome di fantasia), 36 anni, di origini italiane, lavora a Londra dal 2011 e da due anni è deputy manager, ovvero vicedirettrice, di una scuola materna.

L'istituto è frequentato da una cinquantina di bambini dai due ai quattro anni, quasi tutti con madri casalinghe e di origine straniera. "Alcuni di loro tossiscono tutto il tempo, mi starnutiscono addosso, si asciugano il naso con le manine. Io sono in ansia - racconta al telefono - ma le altre insegnanti mi ridono dietro, dicono che sono pazza, esagerata, che qui la situazione non è grave come in Italia".

Maria spiega che le scuole sono rimaste aperte nonostante, anche in Gran Bretagna come nel resto d'Europa, il numero dei positivi al Covid-19 stia aumentando in modo esponenziale. "Non è stata presa nessuna precauzione - sottolinea - solo ieri la scuola ha stampato una circolare in cui si comunica l'obbligo per le famiglie di tenere a casa il bambino se ha la febbre alta, o la tosse persistente. Io ho fatto notare che dovrebbe restare a casa anche se c'è un membro della sua famiglia con questi sintomi, ma non mi ascolta nessuno".

Quasi tutti, sostiene, negano l'evidenza. "Mi hanno detto di mandare a casa solo i bambini che hanno la tosse 'nuova', ciòè a partire da quella circolare, se l'avevano già ieri non vale".

Tra le altre "precauzioni", un solitario cartello appeso all'ingresso dell'istituto con le linee guida generali da seguire per evitare il contagio, dal lavarsi le mani allo starnutire nel fazzoletto o nel gomito.

"Molti bambini hanno solo 2 anni, sono davvero troppo piccoli per seguire queste indicazioni". La ragione economica sembra alla base di questa mancanza di attenzione. "Se il governo non chiude le scuole e noi mandiamo a casa i piccoli, non prendiamo più i sussidi statali".

Per questo lei è stata incoraggiata a dire alle famiglie di mandare lo stesso all'asilo i figli, anche se hanno sintomi da raffreddore. "L'altro giorno mi hanno telefonato due mamme, di origini cinesi, e che hanno un po' di consapevolezza proprio per via di quello che è successo a Wuhan. Mi hanno spiegato che volevano tenere i figli a casa perché erano spaventate e io ero d'accordo con loro. Le titolari invece mi hanno chiesto di spronarle a mandarli lo stesso, facendo presente che se i bambini fanno troppe assenze, il governo non darà loro le 15 ore settimanali che ora garantisce gratuitamente".

Le altre insegnanti si comportano quasi tutte normalmente. "Io passo la giornata a raccomandare loro di lavarsi le mani, di stare attente. Una collega però si è lamentata con le titolari e quindi mi è stato detto che non devo più mettere ansia". E infine: "L'altra settimana una maestra aveva una tosse fortissima, le ho detto 'perché non vai a casa?'. Mi ha risposto che il dottore l'ha autorizzata a venire a lavoro, ma non l'ha visitata perché nella sua clinica non accettano pazienti con la tosse. Mi sembra un atteggiamento criminale".

La Gran Bretagna, come dimostrato anche dalla frase choc di Boris Johnson, sembra per ora privilegiare la tenuta del sistema economico.

(Unioneonline/L)
© Riproduzione riservata