È giallo su un barcone con 50 migranti a bordo scomparso in acque libiche la sera dell'1 aprile, dopo aver dato l'allarme.

A riferire la notizia l'associazione di supporto alle persone che attraversano il Mediterraneo "Alarm Phone", che ha ricevuto l'sos: "Ci hanno mandato la posizione GPS, ma la comunicazione è stata interrotta. Siamo riusciti a ricontattarli solo una volta", fanno sapere.

Gli attivisti raccontano di aver ripetutamente cercato di mettersi in contatto con la Guardia Costiera libica su diversi numeri di telefono. E denunciano l'assenza di collaborazione della Guardia Costiera italiana, che solo dopo numerosi solleciti ha diramato un comunicato stampa per informare di avere preso contatti con le autorità libiche. Dopo diverse ore, da "Alarm Phone" spiegano di essere riusciti a contattare le autorità del Paese nordafricano: "Hanno parlato solo in arabo - hanno tuttavia spiegato - rifiutandosi di ricevere o dare informazioni sulle situazioni d'emergenza: non sappiamo ancora cosa stia accadendo a queste 50 persone".

Il corpo delle capitanerie di porto, da parte sua, risponde di aver subito allertato la Libia, perché la posizione dell'imbarcazione, a nord di Zwara, insisteva in acque africane.

Tripoli sembra insomma aver ricevuto la segnalazione, ma sembra non voler chiarire se e come un'operazione di ricerca e soccorso sia stata avviata.

Ad iniziare una perlustrazione dell'area è stata l'Ong tedesca "Sea eye", con l'unica nave di soccorso civile rimasta nel Mediterraneo centrale, "Alan Kurdi".

IL TWEET DI DENUNCIA DELLA SCOMPARSA:

(Unioneonline/v.l.)
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