Coinvolto in una sparatoria l’inviato del Papa in Ucraina, il cardinale elemosiniere Konrad Krajewski.

Insieme a due vescovi, uno cattolico e uno protestante, e accompagnato da un soldato, ha caricato il suo pulmino di aiuti e si è inoltrato dove "oltre i soldati non entra più nessuno" perché i colpi si fanno più fitti.

In una delle tappe previste il gruppo è stato raggiunto da colpi d'armi da fuoco e il cardinale, insieme agli altri, si è dovuto mettere in salvo: "Per la prima volta nella mia vita non sapevo dove fuggire... perché non basta correre, bisogna sapere dove", ha detto a Vatican News parlando da Zaporizhzhia. Fortunatamente stanno tutti bene: “Siamo vivi”.

Krajewski è in Ucraina, su missione del Papa, per la quarta volta da quando è iniziata la guerra: il suo ruolo è occuparsi in prima persona degli ultimi. In uno dei suoi viaggi ha portato in dono un’ambulanza guidandola fino a Kiev personalmente.

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Le notizie di ora in ora:

L'inviato del Papa coinvolto in una sparatoria, sta bene

L'inviato del Papa in Ucraina, il cardinale elemosiniere Konrad Krajewski, insieme a due vescovi, uno cattolico e uno protestante, coinvolto in una sparatoria. Krajewski oggi ha caricato il suo pulmino di aiuti e si è inoltrato dove "oltre i soldati non entra più nessuno" perché i colpi si fanno più fitti. In una delle tappe previste il gruppo è stato raggiunto da colpi d'armi da fuoco e il cardinale, insieme agli altri, si è dovuto mettere in salvo: "Per la prima volta nella mia vita non sapevo dove fuggire... perché non basta correre, bisogna sapere dove", ha detto a Vatican News parlando da Zaporizhia. Il cardinale sta bene.

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Centrale di Zapirizhzhia ricollegata alla rete di Kiev

La centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia è stata ricollegata alla rete di Kiev. Lo ha reso noto l'Agenzia internazionale per l'energia atomica. L'impianto "è tornato a ricevere elettricità direttamente dalla rete nazionale dopo che gli ingegneri hanno riparato una delle quattro principali linee elettriche esterne, danneggiate durante il conflitto", ha scritto su Twitter l'Aiea, sottolineando di averlo "appreso oggi" sul posto, dove mantiene due ispettori.

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Cremlino: “Nucleare? Legga la dottrina”

"Legga la dottrina, è tutto scritto lì". Così il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha risposto a una domanda sulla possibilità che la Russia usi armi nucleari nel conflitto in Ucraina, dopo che il presidente Usa Joe Biden ha messo in guardia Vladimir Putin al riguardo, chiedendogli di "non farlo". Lo riporta Ria Novosti.

La dottrina di Mosca prevede tra l'altro l'uso di armi nucleari tattiche in caso di aggressione contro la Federazione Russa che metta a repentaglio "l'esistenza" ma anche "la sovranità e l'integrità territoriale dello Stato".

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Germania, scoppia il caso Rosneft

La decisione della Germania di prendere il controllo delle attività tedesche del colosso petrollifero russo Rosneft "è illegale e, di fatto, è un'espropriazione di asset che segue la situazione creata intenzionalmente dalle rilevanti sanzioni della Ue e dalle azioni dei regolatori tedesco e polacco con l'obiettivo di sequestrare le attività". Lo afferma una nota della stessa Rosneft, dopo l'annuncio di Berlino. A fronte di una decisione che Rosneft ritiene "non temporanea", il gruppo russo minaccia "azioni legali" per difendere gli interessi dei suoi azionisti. 

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Il giornalista italiano ferito: “Sto rientrando a casa”

Mattia Sorbi, il giornalista free lance italiano rimasto ferito a Kherson in Ucraina, torna a farsi vivo sui social. "Cari amici - scrive su Facebook - sono felice di potervi dire che sto rientrando in Italia grazie all'aiuto della Farnesina. Non preoccupatevi, sto bene e presto potrò darvi mie notizie! Ho tanto da raccontarvi!".

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Le truppe di Kiev liberano un altro villaggio

Continua la controffensiva ucraina nel Donetsk. I soldati della 66esima brigata delle forze armate ucraine hanno annunciato la liberazione del villaggio di Shchurove, a 12 chilometri dalla città di Lyman.

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Orrore a Izyum, 440 corpi in una fossa comune 

Soldati "giustiziati", civili vittime di attacchi aerei, intere famiglie con bambini, morti di stenti e mancanze di cure. Alcuni corpi con le mani legate o le orecchie mozzate, altri con un cappio al collo. All'indomani del ritrovamento della fossa comune con oltre 440 cadaveri in un bosco alla periferia di Izyum, "tra le più grandi" mai trovate finora in Ucraina, giornalisti di tutto il mondo, magistrati e agenti di polizia sono arrivati sul posto, facendo emergere alla spicciolata i dettagli più agghiaccianti dell'orrore che i russi si sono lasciati alle spalle, ritirandosi quasi una settimana fa dalla città dell'est sotto la pressione delle forze di Kiev.

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Battaglioni ceceni verso il Donbass

Due battaglioni ceceni, lo Zapad-Akhmat e il Vostok-Akhmat, si sono uniti alle forze alleate nel Donbass: lo ha annunciato ieri su Telegram il leader ceceno Ramzan Kadyrov, secondo quanto riporta la Tass.

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(Unioneonline)

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