Una storia incredibile che sta scuotendo gli Stati Uniti d'America.

È quella di Marshae Jones, 27 anni. La donna, incinta, è stata colpita da uno sparo alla pancia durante una lite e ha perso il bambino.

Ora è accusata di omicidio per la morte del feto che portava in grembo e rischia fino a 20 anni di carcere.

Succede in Alabama, che torna così al centro del dibattito sui diritti delle donne incinte. Lo Stato ha di recente approvato una legge molto repressiva sull'aborto, che prevede il divieto anche in caso di stupro o di incesto.

Il gran jury ha accusato la donna di aver contribuito a dare il via al litigio, sfociato nel colpo di pistola che l'ha raggiunta allo stomaco uccidendo il bambino che portava in grembo.

La rissa tra Marshae Jones ed Ebony Jemison, conoscente di quattro anni più giovane, è avvenuta lo scorso dicembre davanti a un discount. Scoppiata per una scenata di gelosia, per dissapori che riguardavano proprio il padre del nascituro.

A far scattare il litigio sarebbe stata proprio la vittima, e la tesi dell'accusa è che la donna, dando il via alla rissa, non abbia protetto a dovere il nascituro. Era incinta di cinque mesi.

"L'indagine - afferma la polizia - ha mostrato che l'unica vera vittima è il bimbo non nato. È stata la madre del feto a iniziare e continuare il litigio, che si è poi tradotto nella morte del bambino".

(Unioneonline/L)
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