Le Monde si scusa con Berlusconi: "Mai provato che fosse un mafioso"
Le Monde ha pubblicato una rettifica su quanto aveva scritto a proposito di presunti rapporti tra Silvio Berlusconi, la Fininvest e la criminalità organizzata.
Il quotidiano parigino ha ritenuto opportuno, sia sul sito che sulla versione cartacea, riportare le sentenze definitive dei tribunali italiani che hanno indagato su dichiarazioni di pentiti e flussi finanziari di Fininvest, assolvendo o stabilendo il non luogo a procedere contro l'ex Cav.
Sono stati smentiti così gli articoli pubblicati dal giornale, in particolare due, del 4 agosto 2015 e del 10 luglio 2017, rispettivamente intitolati "Quando Berlusconi viene a patti con la Piovra" e "Quando Berlusconi trattava con Cosa nostra".
"Nella precisazione - si legge in una nota pubblicata dalla Fininvest - si riconosce che in Italia sono stati avviati diversi procedimenti penali per verificare se Berlusconi e il suo gruppo Fininvest avessero utilizzato capitali di provenienza mafiosa, ma dopo approfondite indagini, finalizzate soprattutto ad analizzare le dichiarazioni dei pentiti e i flussi finanziari di Fininvest, questi procedimenti hanno portato a provvedimenti di non luogo a procedere o di assoluzione".
"In queste sentenze definitive, riconosce Le Monde nella rettifica, non c’è alcuna prova che Fininvest e Silvio Berlusconi abbiano potuto beneficiare di somme di origine mafiosa, o che si siano dedicati a riciclare tali somme".
BRUNETTA: "MEGLIO TARDI CHE MAI" - "Passo dopo passo - commenta Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia - i vecchi detrattori del presidente Silvio Berlusconi fanno marcia indietro, con tanto di pubbliche scuse, e la verità viene lentamente ripristinata dopo anni di insulti, di assurde accuse e di fantasiose ricostruzioni che di giornalistico avevano, a dire il vero, ben poco. Dopo l'Economist tocca a Le Monde cospargersi il capo di cenere e rettificare due articoli nei quali il nome del nostro leader veniva infangato e accostato a organizzazioni criminali del nostro Paese".
"La sua immagine a livello internazionale è stata, in alcuni frangenti, sporcata da attacchi personali violenti e immotivati, condotti dalla stampa italiana in prima battuta e ripresi, troppo spesso senza le giuste e approfondite analisi, a scatola chiusa dai media stranieri - conclude Brunetta -. La verità storica su tante vicende e le ammissioni di errori da parte di vecchi detrattori stanno restituendo a Berlusconi una minima parte di quanto mal tolto negli scorsi anni. Meglio tardi che mai".
(Unioneonline/D)