«Il cinismo con cui la Commissione Europea interpreta la Carta dell'Onu e altre norme giuridiche internazionali, comprese le disposizioni sull'immunità sovrana e l'inviolabilità degli asset delle banche centrali, ha smesso da tempo di sorprendere. Tali azioni costituiscono un vero e proprio inganno e una rapina».

Così il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, sull'ipotesi di utilizzo degli assett russi congelati per sostenere Kiev. «Non importa come sia orchestrato il piano per estorcere denaro ai russi, non esiste un modo legale per farlo e la Russia risponderà in modo appropriato».

Nell'intervista Lavrov ha detto che «a quanto pare, gli istinti di lunga data dei colonizzatori e dei pirati si sono risvegliati negli europei. La confisca delle nostre riserve auree e valutarie non salverà i protetti di Kiev dell''Europa unita. È chiaro che il regime non sarà in grado di ripagare alcun debito e non ripagherà mai i suoi prestiti».

«Considerando ciò - ha poi aggiunto - non tutti nell'Unione Europea sono disposti ad adottare ciecamente tali misure, che comportano anche gravi rischi per la reputazione dell'eurozona come polo economico. Bruxelles e altre capitali occidentali potrebbero ancora tornare in sé e abbandonare l'avventura pianificata».

Lavrov si è poi detto pronto a incontrare il segretario di Stato americano Marco Rubio, nonostante le indiscrezioni secondo cui sarebbe stato responsabile dell'annullamento del vertice tra Trump e Putin proprio alzando il tiro in una telefonata con Rubio. Lavrov ha minimizzato la

rottura dei contatti. «Rubio e io comprendiamo la necessità di una comunicazione regolare - ha affermato - È importante per discutere la questione ucraina e promuovere l'agenda bilaterale. Per questo comunichiamo telefonicamente e siamo pronti a tenere incontri di persona quando necessario».

(Unioneonline)

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