Tre violenti terremoti si sono verificati nelle scorse ore – con scosse sopra magnitudo 6.0 – in tre distinte parti del pianeta: Afghanistan, Messico e Papua Nuova Guinea. Centinaia sono le vittime.

In Afghanistan l’area colpita è quella della provincia occidentale di Herat. I morti, ha detto il governo talebano di Kabul, sono più di 2mila.

Qualche danno materiale, ma fortunatamente nessuna vittima nello Stato di Oaxaca, nel sud del Messico, dove il sisma ha avuto come epicentro la cittadina di Matias Romero. Il presidente messicano Andrés Manuel López Obrador ha voluto inviare un «abbraccio a tutti gli abitanti dell'Istmo» di Tehuantepec, precisando che «le autorità federali sono attente e stanno vigilando».

Tanta paura anche in Papua Nuova Guinea, dove un terremoto di magnitudo 6.7 ha colpito le regioni orientali. La profondità è stata di 53 chilometri e l'epicentro è stato registrato a circa 56,6 chilometri a sud-est della città di Madang, ha precisato l'Usgs, ma le autorità non hanno segnalato vittime o danni materiali. La Papua Nuova Guinea si trova sull'Anello di fuoco del Pacifico, una enorme concatenazione di faglie, con vulcani e zone sismiche attorno al più grande oceano, creato dall'attrito tra le placche tettoniche e che comprende la costa pacifica del Sud e del Nord America, il Giappone e l'Indonesia fra gli altri.

I terremoti sono frequenti ma raramente causano danni gravi. 

(Unioneonline/s.s.)

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