Nei campi di detenzione dei migranti in Libia, quelli in cui vengono rimandati i migranti intercettati dalla Guardia costiera finanziata e addestrata dalla Ue, si verificano quotidianamente stupri e torture.

Lo ha denunciato in una conferenza stampa a Bruxelles Joanne Liu, presidente internazionale di Medici Senza Frontiere, reduce da una visita ad alcuni centri di detenzione libici.

Liu parla di "crudeltà sistematica e torture perpetrate con la complicità dei leader europei, che si rallegrano perché arrivano meno persone sulle coste italiane".

"Le persone vengono stipate in stanze scure, luride, senza ventilazione, in cui vivono l'uno sull'altro. Quello che ho visto è l'incarnazione più estrema della crudeltà umana: tutte persone magre, emaciate, che mi tendevano le mani e mi chiedevano di farle uscire da lì", dichiara la Liu.

"Si tratta di crudeltà sistematiche, usate per spezzare la volontà delle persone, per torturarle e fare soldi", aggiunge, e poi rincara parlando delle donne incinta. "Vengono stuprate, mentre i loro mariti vengono picchiati davanti a tutti nel cortile".

Poi l'attacco ai politici europei: "Questo è quello che viene chiamato successo? Consegnare consapevolmente le persone nelle mani di criminali?"

Sono 40 i centri di detenzione ufficiali in Libia, e ce ne sono molti altri illegali, dove è presumibile che le persone siano trattate ancora peggio.

Immediata la levata di scudi dei partiti a sinistra del Pd, che chiedono al ministro dell'Interno Marco Minniti di riferire in Parlamento sulla questione.

(Redazione Online/L)
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