Dopo le sanzioni dei giorni scorsi decise contro europei e britannici, Pechino ieri ha annunciato ulteriori ritorsioni, questa volta ai danni di "individui ed entità" statunitensi e canadesi.

Conseguenza delle repressioni denunciate da Europa e America verso la minoranza musulmana degli Uiguri dello Xinjiang.

Immediata la reazione americana: "Condanniamo le sanzioni della Cina" contro due responsabili americani, afferma il segretario di Stato americano Antony Blinken: "Il tentativo di Pechino di zittire le critiche sugli abusi di diritti umani nello Xinjiang contribuisce solo ad aumentare lo scrutinio internazionale sul genocidio in corso e i crimini contro l'umanità".

Gli Stati Uniti si uniscono a Canada, Regno Unito e Unione Europea nel chiedere alla Cina "di mettere fine alle violazioni dei diritti umani e agli abusi contro gli uiguri e i membri di atre minoranze etniche e religiose nello Xinjiang".

CINA-IRAN - La Cina intanto tesse una tela che va facendosi sempre più spessa grazie alla firma di un accordo con l'Iran: un patto di cooperazione strategica ed economica senza precedenti che lega per 25 anni i due Paesi colpiti dalle sanzioni statunitensi.

Siglata a Teheran nelle scorse ore dal capo della diplomazia cinese, Wang Yi, e dal suo omologo iraniano Mohammad Javad Zarif, la storica intesa è frutto di anni di negoziati, che ad un certo punto avevano lasciato intravedere anche la possibilità di un capitolo militare poi svanito. Il documento sul partenariato strategico non è stato ancora reso noto nei dettagli, ma conterrebbe clausole su tecnologia, economia e informatica strategica, e in particolare investimenti cinesi nei settori dell'energia e delle infrastrutture iraniane.

(Unioneonline/D)
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