Le Nazioni Unite hanno chiesto agli Usa di smettere subito di separare i bambini migranti centramericani dalle loro famiglie.

L'ufficio per i diritti umani dell'Onu si è definito "profondamente preoccupato" per la politica di "tolleranza zero" introdotta dall'amministrazione del presidente Donald Trump contro l'immigrazione non autorizzata.

La portavoce Ravina Shamdasani ha affermato che la mossa americana ha "fatto sì che le persone entrate in modo irregolare nel Paese fossero soggette a persecuzione criminale e i loro figli - anche quelli piccolissimi - fossero loro portati via".

Ha poi citato informazioni ricevute da gruppi della società civile statunitense, che indicano come centinaia di bimbi siano stati allontanati dai genitori al confine meridionale americano da ottobre, tra cui un piccolo di un anno.

"Gli Usa devono fermare immediatamente questa pratica", ha detto ai giornalisti a Ginevra.

La misura, ha rincarato, "costituisce una interferenza arbitraria e illegale nella vita familiare ed è una grave violazione dei diritti del bambino".

Inoltre, per l'Onu, "l'uso della detenzione degli immigrati e della separazione delle famiglie come deterrente va contro standard e principi umani".

Gli Usa sostengono che queste mosse mirino a fermare il flusso di famiglie povere provenienti soprattutto da Guatemala, El Salvador e Honduras.

Citando l'alto livello di violenza delle loro città, migliaia di persone ogni settimana attraversano senza autorizzazione il confine tra Stati Uniti e Messico e subito si consegnano alle autorità per chiedere il permesso.

"Il diritto di chiedere asilo è un diritto umano fondamentale" ed "è anche parte del diritto americano", ha detto William Spindler, portavoce dell'Unhcr.

(Unioneonline/M)

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