L'Austria di Sebastian Kurz sceglie la misura più drastica in vista delle festività: lockdown totale dal 26 dicembre a metà gennaio.

Nel Paese resteranno con le serrande abbassate negozi, bar e ristoranti e ci sarà il divieto di uscire per 24 ore al giorno come in primavera e a novembre. Unica eccezione gli impianti sciistici, che resteranno aperti con l'obbligo di indossare la mascherina sugli impianti di risalita e quando si è in fila.

Per gli stranieri che vorranno entrare in Austria da oggi sarà obbligatorio fare dieci giorni di quarantena. Previsto anche uno screening di massa, in programma il 16 e il 17 gennaio, che permetterà a chi avrà un esito negativo di uscire di casa dal giorno dopo. Chi invece non parteciperà al programma dovrà restare in quarantena un'altra settimana.

Chiusure natalizie ci saranno anche in Svizzera, dove i contagi hanno superato i 400.000 e ospedali e personale sanitario sono sotto pressione da settimane. Dal 22 dicembre al 22 gennaio si fermeranno bar, ristoranti, centri sportivi e ricreativi per far fronte ad una situazione epidemiologica definita dal governo elvetico "preoccupante".

Anche la Svezia, il Paese che finora ha adottato le misure più blande in Europa, entra in allarme: quasi diecimila i casi nelle ultime 24 ore con il premier Stefan Lofven che ha chiesto alla popolazione di indossare le mascherine sui mezzi pubblici nell'ora di punta e di non stare in più di quattro allo stesso tavolo al ristorante.

Nuovo record di contagi anche in Germania, con 33.777 nuove infezioni in 24 ore, e un alto tasso di mortalità nelle case di cura tedesche.

Infine in Spagna, dove dal 23 dicembre al 6 gennaio gli spostamenti tra le regioni saranno limitati, la regione di Madrid ha deciso di ridurre da 10 a 6 il numero di persone che potranno incontrarsi a Natale. Resterà in vigore il coprifuoco da mezzanotte alle 6 tranne il 24 e il 31, quando si potrà restare fuori un'ora e mezza in più.

(Unioneonline/D)
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