«So che tipo di persona è Donald Trump, ne ho conosciuti quando facevo la procuratrice in California e ho messo sotto inchiesta truffatori e predatori sessuali»: Kamala Harris vola a Milwaukee per il suo primo comizio davanti ad una folla dem nuovamente entusiasta, che la acclama 'Kamala, Kamala’, e rilancia gli attacchi al tycoon, che nel frattempo si dice "assolutamente pronto" a sfidarla in un duello tv.

«Trump vuole riportare indietro il nostro Paese ma noi non indietreggeremo perché la nostra battaglia è per il futuro e la libertà», ha scaldato i fan in un discorso mai forse così appassionato e grintoso, dove ha tirato fuori un temperamento da leader. «Non abbiamo paura di lavorare sodo, voglio unire il partito per vincere a novembre perché, quando combattiamo, vinciamo», ha promesso.

Harris ha ormai la nomination in tasca e il primo sondaggio (Reuters-Ipsos) dopo il ritiro del presidente la dà avanti di due punti su The Donald (44% a 42%), di quattro in una gara a tre (42% contro il 38% di Trump e l'8% di Robert F. Kennedy). Percentuali che non vanno considerate nel modo in cui le consideriamo in Italia, visto che il sistema elettorale Usa è completamente diverso e gli unici sondaggi che contano sono quelli negli Stati chiave, in bilico tra dem e repubblicani.

La tappa nella città dove si è appena conclusa la convention repubblicana era già prevista prima del passo indietro di Biden ma per Harris è diventata l'occasione per mettere a fuoco il suo messaggio e fare un reset della campagna democratica in uno Stato in bilico nella Rust Belt: il Wisconsin, che insieme al Michigan e alla Pennsylvania rappresenta il blue wall da difendere con i denti. Insieme ad Arizona, Nevada e North Carolina, Stati della Sun Belt.

Ed è proprio da uno di questi Stati che dovrebbe uscire il nome del suo vice. In pole ci sono il governatore della Pennsylvania Josh Shapiro, quello della North Carolina Roy Cooper e il senatore ex astronauta dell'Arizona Mark Kelly. Nomi che potrebbero spiazzare nuovamente il tandem Gop.

Intanto, a meno di 36 ore dal ritiro del presidente dalla corsa, la sua vice si è già assicurata l'impegno verbale di oltre 2.500 delegati, ben oltre il quorum di 1.976 per ottenere la candidatura. I delegati possono ancora cambiare idea, ma solo poche decine sono indecisi e finora non è emerso alcun rivale. Probabile che Harris venga incoronata ufficialmente alla convention di Chicago in agosto.

Donald Trump dal canto suo si dice convinto che sconfiggere Kamala Harris sarà «più facile» di battere Joe Biden e «assolutamente pronto» a un dibattito in tv con la sua rivale.

(Unioneonline)

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