Mentre in Venezuela lo spettro della guerra civile avanza, Juan Guaidò - dopo l'autoproclamazione - ha offerto un'amnistia a chiunque voglia tornare all'ordine, compreso lo stesso Nicolas Maduro nel caso in cui lasci il potere.

Gli Stati Uniti, che hanno dato il loro appoggio al leader dell'opposizione, chiedono invece la convocazione di un Consiglio di Sicurezza, mentre Maduro, forte dell'appoggio dei militari, non cede di un passo.

In un'intervista via Skype da una località segreta di Caracas alla tv americana in lingua spagnola Univision, ad una domanda specifica sull'amnistia Guaidò ha risposto: "Nei periodi di transizione sono accadute cose simili, non possiamo escludere niente, tuttavia noi dobbiamo essere molto fermi per il futuro, anzitutto per fare fronte all'emergenza umanitaria".

Intanto continuano gli scontri a Caracas e nel Paese sudamericano: si contano 26 morti e quasi 300 feriti.

Tra i Paesi che fanno parte dell'Organizzazione degli Stati americani (Osa), solo 16 Paesi su 35 appoggiano una mozione a sostegno di Guaidò.

Lo stesso Guaidò però su Twitter aggiorna costantemente gli endorsement di leader e ministri di altri Paesi. Tra loro c'è anche Matteo Salvini.

(Unioneonline/s.a.)
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