La sua visita in Russia «ambisce a diffondere un messaggio di pace».

Il celebre artista di strada napoletano Jorit - al secolo Ciro Cerullo – si difende dopo le polemiche per la sua partecipazione a un forum con Vladimir Putin a Sochi, con tanto di foto sorridente e scambio di battute su quanto il presidente russo sia «umano».

«La recente visita in Russia – ha scritto Jorit in un post su Instagram – è coerente rispetto al percorso di militanza artistica che porto avanti da anni e, come le precedenti, ambisce a diffondere un messaggio di pace. Lungi da me elogiare Putin, ma come non rompere la bolla di propaganda che ci vuole in conflitto e sempre su più fronti?». «Le foto del bacio di Meloni con Biden o Netanyahu – prosegue – dovrebbero far discutere quantomeno più della mia con Putin. E invece la propaganda di guerra ci ha fatto credere che da una parte ci siano i buoni (Occidente) e dall'altra i cattivi (Russia, in futuro anche la Cina?)». Quindi la conclusione: «I politici europei devono immediatamente riprendere i contatti diplomatici e aprire un dialogo con la Russia. Bisogna fermare la guerra, bisogna costruire ponti tra i popoli, bisogna farlo ora!».

Il forum a Sochi

È già la seconda volta che Vladimir Putin prova a lanciare un segnale di distensione all'Italia. Se il 20 febbraio lo aveva fatto attraverso la studentessa Irene Cecchini, questa volta il tramite prescelto è stato Jorit, al quale parla della comune «aspirazione alla libertà» dei russi e del «grande popolo italiano», citando Garibaldi. «Presidente Putin, le chiedo di fare una foto insieme per dimostrare all'Italia che lei è umano come tutti e la propaganda su di lei non è vera», ha detto Jorit al termine di una sessione di domande e risposte al Forum internazionale della gioventù a Sochi. «Certo - gli ha risposto il capo del Cremlino -, basta che non mi dia un pizzicotto per sincerarsi che sono una persona reale».

Le reazioni, Tajani: «Propaganda»

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani rispedisce il messaggio al mittente, parlando di «propaganda» in stile Kgb, mentre tra le forze politiche si leva un'ondata di proteste e polemiche. «La propaganda era l'arte del Kgb, la disinformatia era arte dell'Urss ed evidentemente c'è ancora qualcuno in Russia che usa quest'arte per cercare di mettere altri in difficoltà», ha detto il titolare della Farnesina. L'Italia, ha chiarito il ministro, è dalla parte dell'Ucraina ma «ciò non significa che siamo in guerra con il popolo russo». Carlo Calenda, leader di Azione, ha invece parlato di «utili idioti, pagati o semplicemente in cerca di notorietà», ma ha anche colto l'occasione per attaccare «un vice presidente del Consiglio (cioè Matteo Salvini) formalmente alleato del partito di Putin». 

I murales

Jorit, diventato famoso con i suoi graffiti sui palazzi di Napoli, ha assunto da tempo posizioni polemiche nei confronti di quella che definisce la «propaganda» a favore di Kiev. Tra i suoi murales ve n'è uno realizzato nel 2023 a Mariupol, città ucraina conquistata dalle truppe russe l'anno prima dopo una feroce battaglia. Nell'opera è raffigurata una bambina della repubblica separatista filorussa di Donetsk, nell'est dell'Ucraina, alle cui spalle piovono missili con la scritta 'Nato'. «L'idea - ha spiegato l'artista - era mostrare i problemi dei bambini del Donbass al mondo intero. I media parlano delle sofferenze dei bambini di un Paese, ma rimangono in silenzio su quello che succede in quello vicino». In questo caso, i bombardamenti delle forze ucraine che colpiscono anche i civili delle zone filorusse dal 2014.

(Unioneonline/D)

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