Johnson si dimette: a Londra via al toto-nomi per il suo successore
Inizia la sfida per la leadership dei conservatori. Obiettivo: garantire un nuovo governo più sobrio e soprattutto più affidabile di quello di BoJo, travolto dalle polemicheDall'alto, in senso orario: Sunak, Mordaunt, Truss e Zahawi (Ansa)
Dopo l’inizio della fine per il governo di Boris Johnson, che si è dimesso ma manterrà la carica di premier fino al prossimo autunno, il partito conservatore inglese è a caccia di un nuovo leader, che sia anche in grado di sistemarsi a Downing Street per dare vita a un nuovo governo più sobrio e, soprattutto, affidabile di quello guidato da BoJo, affossato dalle polemiche e anche dal fuoco amico.
Il favorito per la successione, Ben Wallace, attuale ministro della Difesa e fautore della linea dura di Londra sul sostegno militare all'Ucraina contro l'invasione russa, si è già sfilato, annunciando su Twitter di non voler competere per la leadership.
Scalda i motori, invece, Rishi Sunak, 42enne ex banchiere e cancelliere dello Scacchiere di origini indiane, le cui dimissioni dal governo hanno segnato martedì, assieme a quelle del ministro della Sanità, Sajid Javid, un punto di non ritorno verso la caduta obtorto collo di Johnson.
Ci sono poi gli outsider: il ministro dei Trasporti Grant Shapps; il presidente della commissione Esteri dei Comuni Tom Tugendhat; la attorney general Suella Braverman e Kemi Badenoch, ex viceministro di genitori nigeriani.
E ancora: Nadhim Zahawi, ex rifugiato curdo-iracheno appena promosso cancelliere, e l’ex ministro Penny Mordaunt.
Ma altri nomi “caldi” sono quelli della responsabile del Foreign Office, Liz Truss, e di Jeremy Hunt, titolare degli Esteri sotto Theresa May, che ai tempi del referendum per l’uscita dall’Ue aveva fatto campagna contro la Brexit.
Secondo il Guardian, per i bookmakers britannici, che quotano tutto a beneficio degli scommettitori, i primi tre “cavalli” su cui tenere gli occhi puntati sarebbero al momento Sunak, Mordaunt e Truss.
(Unioneonline/l.f.)